Nuovo PSC di Rubiera. Bei propositi, solo a parole.

Il PSC è uno strumento importante e molto complicato  che ci siamo trovati ad affrontare.  È uno strumento che abbiamo già trovato adottato e quindi purtroppo pronto da approvare.

In base alla LR 20/2000 alle  Amministrazioni spetta, tramite il PSC, la ricerca di soluzioni che possono rispondere al meglio non solo agli obiettivi di sviluppo economico e sociale delle proprie comunità, ma anche e soprattutto a quelli di tutela, riequilibrio e valorizzazione del territorio.

Per garantire tutto ciò la pianificazione deve muoversi da un’approfondita conoscenza del territorio di riferimento, da un’analisi dei suoi caratteri, del suo stato di fatto e dei processi evolutivi.

Purtroppo il territorio del nostro comune nei vari anni è stato devastato,ancora oggi ci portiamo dietro una pianificazione, frutto di scelte errate del passato, sia in ambito residenziale che produttiva che non tengono conto della situazione attuale del nostro territorio.

Senza contare che non abbiamo una zona produttiva-artigianale e una zona residenziale, ma su tutto il comune abbiamo delle zone miste che portano problematiche di diversa natura: odori sgradevoli, traffico pesante a ridosso di zone residenziali , rumori, ecc.

ESTRATTO DEL VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERAZIONE N. 52 DEL 23/10/2017

ESTRATTO DEL VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERAZIONE N. 52 DEL 23/10/2017

Gli obiettivi principali di questo PSC dovevano essere principalmente:

• Stop all’espansione urbanistica;

• Consumo di suolo zero,

• Riqualificazione degli edifici;

• Progetti di valorizzazione delle nostre aree verdi, le zone SIC- ZPS , Parco naturale del Secchia.

 

Lo scopo del PSC dovrebbe essere quello di fermare l’espansione della città in nome della rigenerazione urbana e della riqualificazione degli edifici, associato magari all’adeguamento sismico degli immobili, e soprattutto alla tutela del territorio agricolo.

Se da un lato apprezziamo alcune scelte dell’amministrazione, dall’altro ci  troviamo ad assistere ad un recepimento di due Piani particolareggiati assurdi, per “P.P. Paduli” dove non è stato presentato neanche un progetto ed è prevista una cubatura spropositata su una zona a rischio idrogeologico e il “P.P. Platone” con una convenzione scaduta dal 2012. Forse si poteva fare qualcosa in più per tutelare le due zone interessate.

Nelle varie osservazioni abbiamo visto sparire dei vincoli su edifici storici tutelati, probabilmente per procedure poco consone e  l’abbattimento di due di questi edifici.

Da sempre ci siamo battuti per la tutela del territorio e per la salvaguardia dei vincoli.

Per il PP Corte Nuova siamo ricorsi al TAR (leggi l’articolo sul ricorso al tar) pur di contrastare la speculazione edilizia in quella zona assolutamente da tutelare, ricca di vincoli paesaggistici, dossi di pianura, di fianco ad una zona SIC -ZPS e ricompresa nel vincolo Galasso.

Lo stesso stiamo facendo per il PSA Consorzio Agrario, abbiamo avviato raccolta firme, presentato osservazioni per chiedere, insieme ai cittadini, la tutela di quella zona e lo spostamento in un’altra area.

Anche qui ci troviamo su una zona agricola problematica perchè interna ad un ambito di notevole interesse pubblico tutelato, in zona Galasso, ricco di vincoli paesaggistici , dossi di pianura , di fianco al canale per Carpi, di fianco al parco del Secchia e zona SIC- ZPS. Situare in quella zona il Consorzio Agrario è di interesse di pochi, compromette le aree residenziali adiacenti con un aumento di traffico inevitabile.

A questo proposito ricordiamo che è nato un comitato di cittadini che sta portando avanti questa battaglia. Per Rubiera andare ad intaccare quest’ultima zona verde sarebbe SOLO peggiorativo dal punto di vista ambientale.

 

Rubiera è già attraversata dalla Via Emilia che porta disagi, inquinamento, traffico con un peggioramento dell’ambiente in cui viviamo. E questo è sotto gli occhi di tutti giornalmente.

Le ultime zone verdi sul nostro territorio vanno tutelate e vanno assolutamente fermati tutti quegli interventi che porterebbero solo ad un peggioramento della situazione attuale.

Ad oggi nel nostro comune abbiamo tanti capannoni in degrado in varie zone del nostro territorio e tanti appartamenti invenduti e sfitti.

La scelta più sensata sarebbe quella  di incentivare la  ristrutturazione dei tanti capannoni in degrado al fine di poter riqualificare  le varie zone interessate.

Inserire nuovi sviluppi sia residenziali che produttivi porta solo ad un sfruttamento e consumo di suolo e il terreno diventa impermeabile e non consente all’acqua piovana di infiltrarsi compromettendo microclima e peggioramento dell’ambiente circostante.

 

Il Rapporto sul consumo di suolo in Italia, presentato dall’Ispra per l’anno 2016, dichiare che:

Il consumo del suolo viaggia rapidamente,eliminando 35 ettari al giorno, cioè 250 chilometri quadrati in due anni.

Per migliorare la situazione bisognerebbe partire dai contesti urbani volgere uno sguardo verso la rigenerazione urbana, verso una buona pratica urbanistica,verso uno sviluppo sostenibile, recuperando  spazi abbandonati , riqualificando  zone in degrado,tutelando gli spazi vitali.

atti deliberativi e tecnici del PSC

atti deliberativi e tecnici del PSC (clicca sull’immagine per vederli sulla pagina del comune)

La stessa Legge regionale 20/2000 all’art.2 dice:

“ Comma 2. La pianificazione territoriale e urbanistica si informa ai seguenti obiettivi generali:
a)    promuovere un ordinato sviluppo del territorio, dei tessuti urbani e del sistema produttivo;
b)     assicurare che i processi di trasformazione siano compatibili con la sicurezza e la tutela dell’integrità fisica e con l’identità culturale del territorio;
c)    migliorare la qualità della vita e la salubrità degli insediamenti urbani;
c-bis) salvaguardare le zone ad alto valore ambientale, biologico, paesaggistico e storico;
d)    ridurre la pressione degli insediamenti sui sistemi naturali e ambientali anche attraverso opportuni interventi di riduzione e mitigazione degli impatti;
e)     promuovere il miglioramento della qualità ambientale, architettonica e sociale del territorio urbano, attraverso interventi di riqualificazione del tessuto esistente;
f)     prevedere il consumo di nuovo territorio solo quando non sussistano alternative derivanti dalla sostituzione dei tessuti insediativi esistenti ovvero dalla loro riorganizzazione e riqualificazione.
f-bis)   promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili, allo scopo di contribuire alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile.”

 

Questi punti li troviamo nel testo del PSC, solo a parole.

Poiché nello stato di fatto abbiamo purtroppo un‘incremento di consumo di suolo, che incide inevitabilmente sulla nostra qualità di vita. Tutelare le aree verdi, il suolo vergine, diventa indispensabile per volgere uno sguardo al futuro e se davvero vogliamo che Rubiera diventi uno dei paesi più belli della nostra provincia.

 

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