L’era Renzi degli annunci senza sostanza è ormai al declino ma a Rubiera si attinge ancora a piene mani da questo metodo.
Così oggi troviamo sui giornali che il sindaco Cavallaro si attribuisce il merito di aver fermato il P.P. Corte Nuova ed aver salvaguardato l’area verde a ridosso della Corte Ospitale: alla lettura dell’articolo abbiamo provato un forte senso di ilarità misto a disgusto.
Facciamo un po’ di storia a ritroso sulla vicenda.
Nel 2012 viene presentato P.P. Corte Nuova caldeggiato dall’allora amministrazione di cui l’attuale sindaco faceva parte in qualità di vicesindaco.
Fermamente contrari a quell’intervento il M5S l’ha osteggiato sin dall’inizio con tutti i mezzi a disposizione compreso una raccolta firme sottoscritta da 400 cittadini, depositata in comune, poi discussa e bocciata in consiglio. Siamo persino arrivati ad un ricorso al TAR come estremo tentativo di fermarlo. Il ricorso venne perso per cattiva formulazione (non per la sostanza) ed abbiamo dovuto pagare 15.000 € di spese: in più occasioni siamo stati derisi per questo esito, a riconferma di quale potesse essere per loro l’interesse a mantenere la zona verde.
Nel frattempo, per mutate condizioni di mercato, l’impresa che doveva costruire perde l’interesse alla realizzazione di questo intervento e vende buona parte dei terreni che avrebbe dovuto cedere all’amministrazione nel quadro degli accordi sottoscritti per realizzare l’intervento, terreni che tornano così di conseguenza alla loro originale destinazione agricola.
Essendosi comunque riservata parte di questi terreni l’impresa formula una nuova proposta per edificare in loco e successivamente, come alternativa, chiede il trasferimento dei diritti di costruzione in un’altra area attualmente di proprietà del comune di Rubiera (in Via Togliatti), collocazione che risulta anche più interessante dal punto di vista della attrattiva verso i possibili acquirenti, risultando essere un lotto contiguo alla zona già urbanizzata e non isolato e lontano da ogni servizio.
Riteniamo abbastanza immorale quindi attribuirsi degli inesistenti meriti di aver salvaguardato l’area quando né prima né dopo sono mai state fatte azioni in tal senso, salvo approfittarsi all’ultimo di un’occasione fortuita ed appropriarsi di un merito che giova all’artificio dell’immagine del sindaco illuminato.
Leggiamo persino che da novello difensore del verde, si fa crociato, lanciando un appello con la speranza di raccogliere intorno a sé un “ampio consenso per l’approvazione”.
Stia sereno, noi siamo a favore dell’esito finale di quest’operazione che da un lato raggiunge il nostro scopo di tutelare l’area a ridosso della Corte Ospitale e dall’altro il nuovo intervento risulta essere più organico rispetto ad un’urbanistica rubierese spesso scriteriata e senza prospettive lungimiranti.
Diversamente dalla maggioranza non trasformiamo in questioni ideologiche ogni cosa ma la valutiamo per quello che è al momento.
Ci chiediamo però: dov’era la ricerca dell’ampio consenso quando eravamo i soli ad opporci all’intervento?
Fanno veramente sorridere poi le parole con cui magnifica il suo operato affermando che lascerà in questo modo quest’area a verde ed a beneficio quindi dei nostri nipoti: sono le parole copiate dalle nostre motivazioni con cui noi oggi cerchiamo di opporci alla costruzione del nuovo Consorzio agrario. Ma chissà, poi tra qualche anno ci troveremo dalla stessa parte quando il Consorzio deciderà di non costruire più.
Resta comunque agli atti che il Sindaco, bramoso di visibilità, fa annunci sui giornali prima ancora che la commissione urbanistica si pronunci sulla questione. Al di là dell’esito sicuramente scontato sottolineiamo che rimane comunque una azione scorretta.
In ogni modo, contrariamente alle aspettative, noi speriamo di leggere ancora questo genere di spot alla Renzi. Lo speriamo per il nuovo insediamento del Consorzio agrario a Fontana e per altri piani particolareggiati ancora in via di definizione.
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