Nel 2016: banchetti, raccolta firme e referndum

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Con i prossimi post vogliamo documentare la nostra attività nel 2016. Iniziamo dalle vicende che ci hanno visto impegnati a livello nazionale. Durante tutto l’anno abbiamo continuato con i banchetti informativi, soprattutto nei periodi di campagna referendaria, dove il nostro impegno si è concentrato di più, con vari volantinaggi informativi sia per il referendum “No trivelle” che durante il referendum contro la Riforma Costituzionale.

 

Abbiamo sostenuto diverse raccolte firme per referendum appoggiando i comitati che si facevano promotori su alcune tematiche importanti. A primavera abbiamo sostenuto la raccolta firme contro l’italicum nello specifico per questi quesiti:

• abolire il voto bloccato ai capolista e le candidature plurime;

• abolire premio di maggioranza e il ballottaggio senza soglia;

e  la raccolta firme per i referendum sociali, su 4 temi fondamentali:

 

Scuola : 

1 – Abrogazione di norme sul potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e di confermare i docenti nella sede
2 – Abrogazione di norme sul potere del dirigente di scegliere i docenti da premiare economicamente e sul comitato di valutazione
3 – Abrogazione di norme sull’obbligo di almeno 400-200 ore di alternanza scuola-lavoro
4 – Abrogazione di norme sui finanziamenti privati a singole scuole pubbliche o private

 

Trivelle:
Il quesito sulle trivelle voleva cancellare i riferimenti a certe zone dell’Italia che limitano le attività petrolifere esclusivamente in quei luoghi, in modo da render applicabile il divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a tutta Italia, per i nuovi interventi in terraferma e in mare al di fuori delle 12 miglia. Dopo il referendum del 17 aprile contro le concessioni già esistenti in mare nelle prime 12 miglia, un quesito sui progetti nella restante parte del territorio italiano.

 

Inceneritori:

Bloccare il piano per nuovi e vecchi inceneritori.

 

Beni comuni:

Raccolta firme per una petizione popolare per una gestione pubblica e partecipativa dell’acqua con il riconoscimento dell’esito referendario sull’acqua e sui servizi pubblici locali del giugno 2011.

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